Caro viandante,
vorrei raccontarti una storia, una storia di amicizia e di amore oltre il tempo, la malattia, le ristrettezze materiali…
Per farlo mi servirò di una penna d’eccezione, di un’anima pura, candida fino all’incredibile, quella di Roberto Giovanetti, fraterno amico che, attraverso l’arte dell’inchiostro, ha saputo far commuovere e aprire il cuore al suo lettore con il romanzo
“La donna dei sogni”.
Nell’auguraci che entrambi possiamo meritare il lusso di un amore così, ti accompagno nell’apertura di cuore che è la lettura di questo breve racconto, tratto dal volume sopracitato e dedicato a tutti i genitori che si amano, alle coppie che si aiutano, alle anime che si comprendono e insieme imparano.
Un’amicizia da sposare
Marco e Lucia sono amici. Marco le fa da mangiare, le ricorda le posate giuste. Spesso dove è il frigo. Le compra il cocomero, perché Lucia lo adora. Lucia trova pace solo a letto. E solo allora Marco inizia i lavori dei folletti, in silenzio. Quelli “da donne”. Prepara la lavatrice. Mette a posto tutte le briciole in cucina. Finisce di rigovernare, e dà cibo ai gattini. Guarda le bollette sospese, le pesa con gli occhi. Guarda il frigo, e sospirano insieme. Domani la Caritas darà loro un pacco, solo due ore di coda, e quel frigo prende fiato. Oggi con gli spiccioli salvati è riuscito a comprare un’ortensia a Lucia. Le brillavano gli occhi, come quando da piccola sfilava sui carri in paese, con i capelli che gli arrivavano ai ginocchi. Ginocchi adesso secchi, come la fame dei nuovi poveri. I ginocchi di Marco hanno invece calli, e sono grossi come sogni ibernati. Però ha una sua felicità, schegge di attimi, che non si possono raccontare. Come quello quando chiede a Lucia se gli vuole bene. Lei, con gli occhi come stelle dice: “Si può arrivare solo lì, e ci si ferma”. E Marco ride, anche se lo stomaco gorgoglia. E’ amore, a pezzi, fosse uno yogurt.
Marco la sveglia con la colazione. Pochi secondi. Latte e 20 biscotti. Lucia li mangia da sola. Con la lentezza di mille anni. Lucia ha la memoria in soffitta. Una volta faceva 7 passi e scordava tutto. Adesso al quarto, non ricorda del terzo. Marco la manda in cucina a prendere un coltello, e lei dopo un millennio torna con una tazza. Lui la guarda e ride. Marco ha la pazienza delle maree. Ha i respiri dei tornado e tutta la rassegnazione degli italiani insieme. Perché lui è buono come il cacio con le pere. Perché a Marco, per essere contento, gli basta lo sia lei. Lucia, a breve, non lo riconoscerà più. Lucia si sta scordando tutti gli ieri, ma anche che Marco, poco meno di cinquanta anni fa, lo ha sposato. Ed è il suo migliore amico.
(Racconto breve presente in La Donna dei Sogni di Roberto Giovanetti che ringrazio per la gentile concessione – Marco del Bucchia Editore – www.delbucchia.it/libro.php?c=375&fb_source=message)
Bravo Marco, hai capito l’essenza del vivere quotidiano, donare con gioia, gioire delle emozioni dell’altro, mi vengono in mente le profezie di Celestino.
Vivere nel qui e ora, esaltando quel poco che abbiamo e che siamo.
Quanta pace e serenità in queste poche righe.
Quanto Amore.
Quanta Vita.
Un caro augurio a tutti noi!
Buona vita.
Mario
Quanto amore immenso…sconfina…non ha ”margini”…è infinito…è tutto….amore-compassione….amore che rispecchia solo l’amore…amore nella sua essenza…..
Ho letto queste righe provando una dolcezza infinita….
Mia mamma è morta 10 giorni fa dopo 8 anni di malattia nei quali negli ultimi ha spento a poco a poco la memoria… pur riconoscendoci.
Ma non è la malattia al centro della storia – E’ L’AMORE.
64 anni di matrimonio, una vita e papà solo oggi che cerca conforto in quel sentimento che li ha uniti dalla guerra ad oggi. Tra avversità e gioie, sempre vincenti.
Mai li ho sentiti maledire qualcosa o qualcuno per il calvario di mamma, hanno trovato nell’amore reciproco la forza di farcela. Nella famiglia il coraggio di non lasciarsi andare.
E’ un grande insegnamento che ho avuto l’onore di vivere con loro e che cercherò con tutte le forze di portare avanti con i miei figli ed i miei nipotini.
Credere nell’amore e non disperarsi, dà energia: l’ho vissuto, è vero!!
Accettare i fatti, per dolorosi che siano, non vuol dire arrendersi, vuol dire riuscire a vedere sempre una luce in fondo al nostro percorso.
Luce e amore a tutti. Daniela – Torin
ho letto e riletto e ogni volta una commozione infinita, una dolce malinconia che arriva da altri tempi…un sentimento che “E'” e che “VA” oltre…..un grosso abbraccio.
E’ una storia commovente. L’espressione di un Amore talmente sconfinato da rasentare l’inverosimile.Sicuramente Marco, si prende cura di Lucia perché è l’amore che lo porta ad agire spontaneamente e con leggerezza.Nella mia esperienza di vita non mi è ancora capitato di incontrare persone che donano in modo così disinteressato e amorevole.
L'amore di una anima pura è sempre emmenso …amare senza aspettative…