Tutte le profezie del mondo, di tutte le religioni e tradizioni, si stanno allineando in questo momento storico. Come un puzzle che si completa, di cui il disegno finale era chiaro da tempo. Solo ora si rivela a noi che viviamo nel mondo delle cose che passano, in modo orizzontale e non verticale, luogo, questo, in cui soggiornano i saggi (e neanche loro per tutto il tempo, tutti i giorni).
Non è più il momento per le perdite di tempo. Il tempo del non tempo è ora giunto. Questa non è la fine del mondo, ma la fine di un vecchio modo di vivere che ha dato frutti marci, e questo è ben visibile a tutti.
Di buono c’è che è il tempo della resa dei conti, e di poco confortante c’è che questi conti potranno non combaciare per molti.
Questo è il tempo della schiavitù quanto quello della rottura delle catene: dipenderà da noi. Ciò che occorre è azione “nell’Essere”.
Chi dorme viene travolto da chi è sveglio, ma non tutti sono svegli nell’interesse collettivo. Chi è sveglio ma contro il progetto della salvaguardia dell’intera umanità, non sa cosa sta facendo, perché non è consapevole. Se fosse consapevole capirebbe che, nell’interesse collettivo, ci sta anche il suo nome!
Egli, reso sordo e cieco di cuore e spirito, ha ingabbiato l’anima nel lordume della materia e dei suoi demoni.
Beato colui che ora corre coi demoni poiché non li teme, sa che essi sono utili, ma non ne appoggia il gioco.
Buon risveglio, anime sagge! Io mi chiamo Monia e sono sveglia. Io sono qui per me e per tutto ciò che ha respiro, perché io non esisto, non posso esistere senza gli altri…
E a te cosa dice l’anima?
Tu, chi sei? Con chi stai? Corri con me?
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