Apriamo bene gli occhi ed il cuore.

Eravamo più o meno dormienti, buttavamo la nostra spazzatura per terra senza pensieri, usavamo detersivi, additivi e solventi in ambiente domestico a cuor leggero, acquistavamo oggetti in base al packaging più o meno allettante.
Ci lasciavamo sedurre dalle mode, dal consumismo, dallo shopping compulsivo. Poi all’improvviso: SPATATAM!
Siamo caduti dall’albero dei dormienti e abbiamo cominciato a capire l’impatto che hanno certe decisioni personali sul nostro mondo. L’impatto nel tempo dei nostri gesti.
I sensi di colpa allora, galoppanti, hanno avuto la meglio e i nostri piccoli occhi si sono aperti alle prime luci della consapevolezza..
Abbiamo cominciato a credere e con la fede nei mondi sottili è arrivato il sentire.
Con il sentire abbiamo iniziato a provare emozioni amplificate.

Da qui sono iniziate le credenze verso gli altri, i dormienti.

Ossia ciò che eravamo noi, viandante, fino a qualche mese addietro.

Inizia così un meccanismo perverso e fuorviante che, se non ci facciamo caso, crea rallentamenti incredibili nella scala evolutiva dell’essere umano.

Le convinzioni che si insinuano all’inizio di un percorso spirituale non ci sollevano dalle trappole dell’ego, caro viandante.
Sono invece molte e ben mascherate dalle sfumature più o meno credibili del perbenismo.

Ma quali sono le insidie che si possono stanare analizzando con pensiero verticale le abitudini del buon pensiero, nel cosiddetto “mondo spirituale”?

Siamo caduto nel tranello dell’ego quando sono sempre gli altri ad essere involuti, vampiri, ego centrati, parassitati, MAI noi.

Siamo caduti nel tranello dell’ego quando arriviamo a credere che sia più evoluto fare solo certi tipi di letture, tradendo il nostro vero sé nel ritrovarci a giudicare chi legge qualcosa di più “leggero” che consideriamo banale, privo di spessore.

Siamo caduti nel tranello dell’ego quando, presi dalla folgore del green, decidiamo di fare più spostamenti possibili in bicicletta o con i mezzi pubblici, ritrovandoci a guardare in cagnesco chi ancora preferisce l’auto propria, magari ancora alimentata a benzina.

Siamo caduti nel tranello dell’ego quando, diventando vegetariani, vegani o fruttariani, giudichiamo aspramente chi è onnivoro.

Siamo caduti nel tranello dell’ego quando iniziamo a comprare tutto esclusivamente Bio, eco-sostenibile, riciclato, equo solidale, yogico, no cruelty, e poi ci ritroviamo a credere che, chi non vive applicando certe scelte, è come un troglodita senza senso di esistere.

Siamo caduti nel tranello dell’ego quando decidiamo di regalare la nostra TV, e valutiamo come un “poverino”, chi ancora decide di guardarla.

Siamo caduti nel tranello dell’ego quando ascoltiamo solamente certi tipi di musica che riequilibra tutti i chakra e critichiamo duramente chi non sa neppure cosa sia un chakra.

Siamo caduti nel tranello dell’ego quando sotterriamo tutte le parti in pelliccia che abbiamo trovato in guardaroba per dargli giusta sepoltura, e poi reputiamo che dovrebbero sparire dalla faccia della terra tutti quelli che ancora si comprano un piumino.

Siamo caduti nel tranello dell’ego quando siamo sani, e guardiamo a chi si ammala con disprezzo o indifferenza: “se la sono cercata. Avrebbero dovuto lavorare di più su di sé”.

Siamo caduti nel tranello dell’ego quando usiamo solo rimedi naturali ma abbiamo parole di dura critica verso chi assume ancora farmaci. 

Tutto questo necessita attenzione.

Minimizzare,  trascurare sfumature diverse dell’ego, così tanto nascoste, caro Viandante, da sembrarci minime, docili, innocue è altamente fuorviante.
C’è senz’altro da ricordare che, quando si punta un dito contro qualcuno, gli altri quattro sono rivolti verso di noi.

Accorgiamoci!

Che Buon pro ti faccia, Viandante

Monia Zanon C.