La lettera “M” è legata da sempre alla donna. Il suono stesso della parola “Mamma” è riscontrabile praticamente in tutte le lingue del mondo.
Nella donna Madre abbiamo un femminile potente, che partecipa con Dio alla creazione.
Questo è il potere della donna, che accoglie l’anima che è appena morta al suo stato ancestrale
per tornare a farsi carne.

Lettera M

La sua forza sta nell’accentuare il principio fertilizzante maschile, nell’accoglienza del principio di vita che prende spazio nel suo ventre.

In lei troviamo pure la “M” della Morte, che simbolicamente avviene quando il bambino, ormai pronto a visitare il mondo, si stacca, lascia il segreto luogo per l’incerto a cui si sente spinto. In lei, nella forza della Madre, c’è insito un intero ciclo di morte, nascita, vita, morte…in molti modi diversi da quelli che possiamo solitamente intendere.

La “M” ci fa paura quando la si trova nel linguaggio archetipale dei Tarocchi con la tredicesima dimora, la Morte. Questa carta dei tarocchi cela da sempre mistero, ed è intimamente legata alla donna; il numero stesso che la contraddistingue negli arcani maggiori è il tredici, il numero del femminile. La donna infatti ha tredici mestruazioni in un anno!

Nei tarocchi la tredicesima dimora è collegata alla lettera ebraica “Mem”, con la sua funzione archetipale di liquefare, nutrire, cambiare forma.

Con la comparsa di questo simbolo ci viene chiesto un grande cambiamento, e si deve essere disposti a mollare tutti i vecchi schemi se si vuole superare la grande prova.
La donna è in grado di morire e rinascere come se apparentemente niente sia mutato:
ne è capace meravigliosamente!

Troviamo la “M” nella parola Menarca; così si chiama il primo ciclo mestruale della donna:
il suo ingresso nel mondo delle donne che possono creare. Tutto un mondo, ancora sconosciuto, persino alla donna stessa, viene a schiudersi con il primo segno del sacro sangue fertile:
una luna che cresce nel cielo! Questo momento rivela l’Io Sono della piccola donna,
dovrebbe essere sempre accolto con una celebrazione!

La “M” prende spazio nella vita della donna fertile ogni mese, ogni 28 giorni.
Con ogni fase lunare la M diviene Mestruo e rinnova l’antica promessa, sia che si fertilizzi il ventre, sia che si proceda a usare queste energie per incubare un progetto pronto alla nascita alla fine del ciclo mestruale.

La “M” della Menopausa invece, arriva graduale, chiede di comprendere, di saper andare oltre, imparando gradatamente a interiorizzare il sangue e i suoi misteri, le sue forze. Viene così richiesto alla donna una attiva funzione interiore, usando così un potere antico che non ha più bisogno di essere visto comparire sottoforma di sangue mensilmente, per essere usato. Si tratta di un’enorme consapevolezza che scioglie le briglie alla donna, la solleva dai bisogni che la dominavano e lei diviene finalmente libera.

La “M” è espressa nell’aleph-beit, nell’alfabeto ebraico, come una delle tre lettere chiave per la creazione dell’universo. Essa rappresenta, in una di quelle che vengono considerate le lettere madri, l’acqua.
È interessante come tutto combaci: ecco che la M entra a far parte della vita della donna da quando è desiderio, fino a quando lascia la terra con la M della Morte.
Queste sono le grandi iniziazioni femminili portate dalla forza della M, nel suo nome! Nel nome della M!

Donna, sei potente! Accorgiti! La tua forza sta nelle caratteristiche della M: la duttilità, il nutrimento, la risolutezza con dolcezza, la vita, la trasformazione, il cambiamento, l’adattabilità, il sostegno, la presenza, l’ascolto, il prendersi cura, il farsi cibo in molti modi diversi… è bello essere donna!
Ma soprattutto è bello quando la donna è donna!

 

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