Caro lettore che ti accorgi,
questa volta vorrei raccontarti un fatto molto particolare, che mi è successo qualche giorno fa e che solo ora ho metabolizzato.
Mi avevano riscontrato dei granulomi sotto a un molare, ho quindi scelto la via della “dentosofia”, la scienza che studia l’approccio dentistico con l’elaborazione dei significati più profondi della meta-medicina.
Poco prima dell’intervento, sono stata a Roma per tenere un interessante e utile modulo di attivazione per gli adulti “Indaco-Cristallo-Arcobaleno” – seminario, questo, tenuto da me e Angelo Picco Barilari, canale di Kryon.
Erano giorni difficili: il terremoto (che si sta facendo sentire anche oggi!), l’allineamento dopo 26.000 anni della Terra-Sole-Pleiadi, diverse persone di mia conoscenza che impazzivano, l’attentato a Brindisi… Un disagio di troppo, in una dinamica amicale poco chiara, e il mio molare, sotto il gustoso effetto di una bruschetta romana, è scoppiato!
Immediatamente io e i miei amici a cena abbiamo pensato alla possibilità di elaborazione del periodo che stavo vivendo. E avevano ragione!
Sono andata dal dentosofo dopo un incontro molto gradevole con una naturopata iridologa di Cagliari che desiderava conoscermi per una collaborazione; il mio umore era gioioso e carico di emozione. Lo staff e l’ambiente non avevano nulla che fare con un ambulatorio dentistico classico. Enormi geodi e pietre antichissime troneggiavano come guardiani lungo il corridoio pulito e rilucente. L’atmosfera era rilassata e gradevole.
Mi sono abbandonata alle cure del dentista che dolcemente mi metteva a mio agio durante l’anestesia raccontandomi di essere un mio lettore; davanti a me brillava l’immagine in metallo dorato di una OM. Quadri sui chakra adibivano le pareti ed ero contenta, mi sentivo grata e pronta alle cure di questi professionisti delle emozioni–dentarie, poiché il dente fratturato mi doleva a ogni pasto.
D’un tratto abbiamo scoperto che le cure per il granuloma erano diventate superflue: il molare era in condizioni pessime, la frattura era profonda. Il dente non si poteva salvare, si sarebbe dovuto procedere a una estrazione.
I chirurghi, che sentivo amici, mi hanno invitato a prendere in considerazione questa eventualità anche con calma, ma io ho accettato su due piedi. Come si dice: “Via il dente, via il dolore!”
L’anestesia non prendeva quasi per nulla, oppure veniva neutralizzata in pochissimi minuti: l’intervento era doloroso e percepivo gli scrupoli preoccupati del dentista mentre mi controllava la soglia di sopportazione. Sono rimasta in tensione per tutto l’intervento, poi, durante la procedura dei punti di sutura, ho avuto un collasso.
Inizialmente la vista ha cominciato ad abbandonarmi, poi è emerso un enorme senso di disagio, il respiro affannoso, la sudorazione fredda e il gran caldo al petto… Avevo l’impressione che l’aria mi togliesse l’aria! Mi pareva di non poter resipirare… Me ne stavo andando con gli occhi aperti, il corpo rigido… l’udito ovattato.
Lo stato non era di dolore, ma più simile a un profondissimo e intenso disagio, con la sensazione che non potesse finire; il corpo senza forza giaceva inerme come una foglia morta in autunno!
Dentro di me, o fuori, o in tutte e due le possibilità, accadevano cose che non posso spiegare. D’un tratto udii la voce dell’assistente che, con voce rassicurante e dolce, mi sussurrò: “Mi dicono di dirti che devi lasciar andare, che è una dinamica che non dipende da te, è vecchia!” Quel messaggio non cercato, non aspettato, mi aprì il cuore e la pressione sanguigna iniziò a sistemarsi.
Il ritorno fu graduale e il respiro si fece profondo, come quando si dorme o si medita. Iniziai a vederci di nuovo: quanta luce!
Ho avuto un vuoto di pensiero per diverso tempo, poi.
Meditando e studiando l’avvenuto, mi rendo conto che, alla soglia del mio trentanovesimo compleanno, ho avuto un gran regalo.
Mi è capitato copiose volte di svenire, di avere un malore, un mancamento, ma questo stop del mio corpo era stato diverso. Il terrore che ho provato e questo tipo di disagio deve essere stato simile a quando si muore, e penso che se riuscissimo a gestirlo potremmo abbandonarci alla morte come quando si nasce: con fiducia e altissimo senso della perfezione di ciò che sta avvenendo.
In settembre inizierò un percorso che mi porterà alla certificazione per la gestione delle emozioni e l’accompagnamento ai malati oncologici.
Un’ottima alba per questo nuovo grande progetto.
Grazie Cosmo!
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bellissima a me le emozione anche positive mi fanno alzare la pressione, cosa mi consigli? virginy61@alice.it
mi piacerebbe sapere di più su questo dentista se si può , tipo indirizzo e numero di telefono, sto cercando qualcosa di simile a roma ma non l'ho ancora trovato. grazie. anna
: ) Cara Monia, è davvero tutto perfetto il potere trasmutante del dolore – quando lo "accogliamo" con consapevolezza è enormemente accresciuto. questo terremoto continuo ci aiuta a far riemergere quanto di più profondo abbiamo conservato, tutto ciò che non ci serve viene in qualche modo elaborato… per me, il quattordici maggio è arrivato un incidente che mi ha "costretta" a fermarmi… sentivo che stava arrivando questa volta, e so quale parte della mia vita sta ancora in definitiva guarendo, e avevo the poco individuato delle dinamiche che si ripetono the generazioni in un'arteria ben precisa della famiglia attuale e quando meditavo su come affrontare determinati aspetti che letteralmente non mi permettono di "muovermi" nel mondo… è capitato… ma non è come le altre volte (si ripete ciclicamente! con una precisione assoluta!), ora so che sono in grado di scegliere e cambiare.. un affettuoso abbraccio a te e I tuoi cari, a presto!
Non ci crederai monia…ma proprio questa mattina mi si è spaccato un molare mentre ero intento a mangiare delle dolci ciliegie e invece di gustarle…rimuginavo su come superare questo momento di crisi…il lavoro che non va…le ferite del cuore che ogni tanto si fanno sentire…i debiti the pagare… e ora mi chiedo come potrò pagare le cure per questo dente…già the mesi devo convivere con un nervo della mano sinistra che si blocca…gli ultimi mesi sono stati un terremoto, specie dopo un incidente stradale che mi ha messo di fronte alla caducità della vita. Sono vivo, e ho le risorse interiori, lo so, ma in questo momento non trovo riposte e non vedo le opportunità. Dovrei lasciare andare? affidarmi al cosmo?
Un' incontro molto gradevole….. Sempre bello leggerti! Grazie
Ciao Monia! anche a me piacerebbe avere qualche informazione più su questo tipo di approccio dentistico!…
E’ incredibile come ogni cosa che viviamo sia un momento di riflessione per accorgerci appunto..
certo avvicinarci a momenti in cui senti che ”ti manca il terreno sotto i piedi” per cui il respiro…non è ”facile”da gestire…..è molto bello cmq il tuo proposito per aiutare le persone che vivono il dramma di una malattia così sconvolgente.
Grazie.
molto bello, grazie. Proprio in questo periodo sto preoccupato per i miei denti e vorrei avere i recapiti di questo dentista.
Che “coincidenze”!!!!!????