Caro viandante eccoci con il nuovo paradosso che vorrei esaminare con te questa volta:
Meglio essere nell’atteggiamento della fiducia, oppure no?
Meglio attrezzarsi al peggio, oppure no?
Meglio partire con il paracadute aperto, oppure no?
Il punto è che non ci vuole uno sforzo maggiore ad aspettarsi il meglio, che ad avere paura del peggio. Le zone di pericolo nella nostra vita sono certamente e costantemente in agguato, ma la paura è una scelta.
Aspettarsi il meglio e mettere a tacere per un attimo, quello che io chiamo il semino malefico dentro all’uomo, è una gran bella cosa che incrementa la salute a discapito di tutto quel pessimismo e fastidio che a tratti sommerge la voglia di volercela fare. Ecco che pensare bene e fidarsi diventa più che un concetto sostenuto dall’ingenuo, uno stile di vita salutare che porta attenzione alla possibilità e toglie energie all’incremento del problema.
Scegliere di essere persone di soluzione e non di problema è la via dell’alleanza con la paura; scoprire che questo atteggiamento è più salutare, produttivo e divertente è preludio di quei pochi che vengono spesso giudicati leggeri e oltremodo ben pensanti. C’è infatti chi sostiene che tale eccessiva fiducia convoglierà in una vita in cui non resterà più niente, perché soggetta all’azione che ogni furbo di passaggio esercita.
Peccato! Peccato per l’approfittatore, che è quel tipo di persona che a mo’ di arrampicatore sociale (Araffa Arraffa), finirà per avere tante cose e nessuno con cui goderne. È chiaro viandante che se si può scegliere, nessuno vorrebbe tali esemplari nella propria cerchia di amici. Inoltre è presupposto proprio di quella innata intelligenza di cui l’intuizione umana è dotata, schivare tali soggetti specie quando, scarichi e stanchi, scegliamo chi ci fa stare bene piuttosto di chi ad effetto spugna piglia tutto, ci lascia più in riserva che mai.
Nel tempo questo stile di vita positivo e generoso che condivido, mi ha dato tanto. A volte però mi ha anche lasciato nella condizione di dover ricominciare da capo quando, dopo alleanze e gioco, sorrisi e affetti condivisi, ci si ritrova con gli amici che ci dicono ancora una volta di aver puntato sul cavallo sbagliato! Ai possibilisti infatti, che aprono le braccia a chiunque, e vedono nel prossimo anzitempo chi potrebbe essere destinato a diventare, accade di venir usati e abbandonati.
Ma carissimo, come diceva il mio caro maestro Pier Luigi Ighina, si può sempre scegliere di far parte di quella ristretta cerchia di persone della famosa lega Di chi se ne frega e consci che non possiamo che essere come siamo se questo ci porta gioia e ci fa vivere sereni.
Continuiamo ad affidarci e fidarci di chi ci viene incontro con un sorriso e un braccio teso, anche se sotto al soprabito cela un affilato coltello! Sì, certo, caro viandante! Si può correre il rischio di ferirsi, a volte anche parecchio, ma chi sceglie l’Amore ha un antidoto molto più forte e risorse incredibili rispetto a chi sceglie la paura.
Ed eccoci qui, a rimetterci in piedi, con le ginocchia sbucciate, forse qualche volta troppo rispetto a quello che avremmo sperato, ma va bene così! È il cono d’ombra di chi muove molta luce e si sa che intorno alle lanterne ci ruotano molte più mosche! Perché gli Arraffa Arraffa adorano la luce, neppure loro sono amanti del buio, anche se rischiano di ritornarci saltuariamente. Anche questa è una scelta.
Questa settimana viandante voglio parlarti di soluzione e non di problema, quindi, orientiamo la nostra attenzione all’abbondanza e a non a chi ce la toglie!
Abbondanza non è riempirsi di cose e comprare sempre il meglio (che si possa farlo perché si possiedono economie in grado di sostenere tale stile di vita o meno). Abbondanza è pensare (ed essere assolutamente convinti di questo), che una abbondante Essenza Santa e Sacra e cioè perfetta, si occuperà sempre di noi.
Ma come agisce questa energia?
Ti racconto una storia:
Un uomo buono viveva in un paesino di campagna nella sua piccola casa che si sviluppava in altezza su tre piani. Egli aveva passato tutta la sua vita ad aiutare il prossimo in opere di carità, per questo motivo era noto a tutti in paese come il buon samaritano.
Un giorno venne una grossa alluvione e tutto si ricoprì d’acqua, compresa la sua casa, fino oltre il primo piano, allora il buon uomo chiamò Dio e gli disse, visto che era stato un buon uomo di fede e di carità, di salvarlo. In completa fiducia egli si mise al secondo piano ad aspettare Dio che lo salvasse. Passò a breve una barca di soccorso e propose all’uomo di salire. Egli di tutta risposta disse che Dio l’avrebbe salvato e che potevano pure continuare il loro lavoro di soccorso. Intanto l’acqua si faceva sempre più grossa e arrivò a ingoiarsi il secondo piano. Il buon samaritano quindi si spostò al terzo. Passo nuovamente l’imbarcazione di ritorno dalla perlustrazione e i soccorritori rinnovarono l’invito a salire, ma il buon uomo non solo non accettò, ma stizzito riprese con la solita cantilena che esortava a proseguire, poiché Dio sarebbe venuto a salvarlo. La casa fu sommersa in poche ore è l’uomo morì annegato, ma poiché era un buon samaritano finì in paradiso.
La prima cosa che volle fare da anima il buon uomo fu parlare con Dio, lamentandosi per la mancata accoglienza del divino alla sua domanda di salvezza dopo una vita spesa per gli altri. Di tutta risposta l’infinita bontà di Dio si manifestò spiegando che Egli aveva mandato ben due volte soccorsi, ma sempre, sempre, il buon samaritano li aveva rifiutati.
Ecco, caro viandante, il punto è:
riusciremo a scorgere sempre nella quotidianità la risposta alle nostre preghiere?
Riconosceremo facilmente il Dio manifesto nel nostro percorso?
Penso che la risposta non sia così certa . . .
Il punto è che il Divino usa speciali vassalli ogni giorno, il suo linguaggio ha una strana corrispondenza. Quel che è certo è che Egli ha bisogno di vassalli per manifestarsi! A volte questi vassalli sono della specie Arraffa Arraffa, e vengono a costringerci a fare scelte che non avremmo forse mai fatto altrimenti noi, per primi.
Allora è santo e sacro chi viene per amore quanto chi per interesse. Siccome non è così chiaro, è meglio prendersi larghi ed essere con tutti nella formulazione del dare, poi per ognuno ci sarà il proprio conto.
Anche in questo risulta più utile e assolutamente più salutare affidarsi, poiché chi interrompe l’abbondanza esce dal flusso e questo avviene quando non ci si pone al servizio che viene richiesto.
Mio caro viandante, c’è da stare sereni!
Essere nell’abbondanza e nella fiducia paga sempre a lungo andare, anche se ciclicamente si cambieranno frequentazioni.
Monia
Cara Monia, da “possibilista” quale sono, mi sono ritrovata a sentirmi usata e abbandonata, dopo aver visto le grandi possibilità di chi avevo di fronte. Fatico ancora molto nello stare a guardare le persone che preferiscono rimanere ferme e magari, continuare ad arraffare qua e là, ma vado avanti, proprio perché “sono fatta come sono”. Seguirò le tue parole che come sempre, risuonano in me e con me.. Con tanto affetto. Monica Zanotti
Trovo molto saggio quello che scrivi. E' vero, a volte è difficile accettare i furbetti o persone che senti che fanno le cose per puro egoismo, ma, come dico io, sono anche loro una fiammella di Dio e se le incontriamo nel nostro percorso un motivo ci sarà. A volte è meglio fare la figura degli sciocchi o sprovveduti piuttosto che gli intolleranti o qualcos'altro. Un abbraccio di Luce, Patrizia
Vivo ed ho sempre vissuto nella fiducia, il mio pensiero è puntare sempre verso la luce dell’altro. Accettazione e non giudizio è il modo migliore per creare la vita che desideri, inoltre nell’ottimismo emani le giuste vibrazioni per attrarre chi ha vibrazioni simili. E del resto questo modo di vedere è di molto aiuto per chi non vede che intorno a noi c’è anche tanta bellezza.
Anche la conoscenza è fondamentale per le nostre convinzioni. Ricordiamoci che viviamo nell’illusione… anche la mia lo è, ma perchè non averne una luminosa invece che una oscura????
Sorrisi a tutti. Barbara
Buongiorno Monia,
ho fatto un'esperienza tempo fa che ha cambiato radicalmente il mio modo di interagire con la realtà che mi circonda.
Nel senso che la legge dell'attrazione, della creazione, radionica…chiamala come vuoi risponde sempre al tuo pensiero sia esso negativo o positivo che sia. Siamo noi che scegliamo quello che deve accaderci o meno. Ci serve per risolvere le nostre dinamiche, i nostri schermi, le nostre paure. Per farci prendere coscienza dei nostri talenti e farci raggiungere la consapevolezza in maniera più facile e veloce.
Per tutto questo è necessario essere in tempo presente, esserenel "qui e ora" e sarà ppiuttosto semplice e divertente "accorgersi" delle possibilità e "pararsi" con un sorriso sincero dagli "Arraffa Arraffa". Ti porgo un'abbraccio di luce e ti saluto con consapevolezza. Luca
Vivere la vita che abbiamo scelto di vivere,con le esperienze che ci servono per crescere,evolverci come anime…guardare al bicchiere sempre mezzo pieno,anzichè mezzo vuoto….è uno stile di vita appunto,una scelta….ma soprattutto ricordarsi,che anche quando la strada si fa più stretta e complicata…la luce di Dio arriva sempre e comunque…e magari con il nostro atteggiamento mentale sul ”positivo” riusciremo ad incontrare qualche arraffa arraffa in meno!…
Un’abbraccio Monia!
Cara Monia, tu hai certamente una marcia in più e senti cosa le persone sensibili stanno provando in questo momento. le tue parole sono state per me come olio nel lume. Non voglio, non voglio più vivere nella paura , voglio sentirmi fiduciosa nei confronti delle persone e della vita. GRAZIE Monia.