Tempo fa rilasciai una intervista al blog buongiornobuongiorno.blog.spot.
Mi fu chiesto di rispondere ad un argomento assai richiesto in questo
periodo storico, tuttavia, molto delicato:
Gli Angeli.
Quest’oggi vorrei, caro viandante, rivedere parte di queste domande e rispolverare alcune risposte.
Chi sono gli angeli?
Che li si chiami angelus in lingua latina, piuttosto che aghelos in greco o malach in ebraico, il loro significato rimane invariato:
si tratta più di ogni altra cosa di messaggeri, portatori di informazioni che, come una melodia, dispensano una determinata frequenza.
Essa può condurre chi la ascolta, a costruire specifici atteggiamenti, progetti, attitudini.
Personalmente vedo gli angeli come dei conduttori di suoni, udibili da chi può in qualche modo sintonizzarsi con loro per determinate caratteristiche.
Per tanto queste frequenze possono mutare forma, piuttosto che circoscritti ad un aspetto ben preciso, come sono erroneamente ricordati, con boccoli biondi e ali.
Questo aspetto romantico è dovuto ad una delle primissime rappresentazioni medievali in cui un artista si sentì ispirato a disegnarli in quel modo.
Forse per lui avevano proprio quella forma, tuttavia, questa non è l’unica né tanto meno è possibile determinarne un esclusivo aspetto.
Quell’artista creò certamente una tendenza tale da condizionare ogni altro interprete a rappresentarli con ali e vesti luminose.
Per quanta riguarda le mie ricerche in merito, posso parlare di sonorità, di codici, di vibrazioni ben precise che con-ducono, senza avere necessariamente una forma.
Per capire meglio, anziché parlare di angeli, per un attimo potremo parlare di colori.
Il colore è a tutti gli effetti una vibrazione muta, le vibrazioni sonore invece si tramutano in musica.
Nel caso degli angeli, abbiamo dei suoni che possono prendere una forma, e questa sarà filtrata dalle peculiarità del messaggero in questione, ulteriori filtri completeranno l’insieme.
Essi saranno costituiti da un ricco territorio di credenze e convinzioni di chi li vedrà (o sarebbe più corretto dire, udrà, con l’orecchio interiore).
Ecco spiegata la motivazione per cui è possibile vedere gli angeli con diverse sembianze, mentre per quanto riguarda la gamma di colore, spesso accade che si presentino visibili a molti nelle medesime nuance, anche se i racconti dei testimoni possono provenire da fonti, ambienti culturali e ambientali diversi, e la stessa considerazione vale per i profumi che possono essere associati ad ogni vibrazione angelica.
Il 21 e il 22 marzo presso l’Accademia per Motivatori Human Project è possibile accedere ad un modulo esclusivo riguardante questa tematica guarda qui il VIDEO per approfondire
Perché esiste una gerarchia angelica?
Il Regno di Dio rappresentato nel Sacro Glifo dell’Albero della Vita, è uno degli schemi (chiamiamolo cosi), più complessi e perfetti per avvicinarsi a spiegare come viene veicolata la vibrazione di ogni angelo, e l’interazione con l’energia che da ogni frutto dell’albero ne veicola l’informazione.
Nell’Albero della Vita, i 72 Volti di Dio (le sue qualità e talenti, diciamo così …), viaggiano come codici ininterrottamente.
Attraverso una antica disciplina chiamata Angelologia, è possibile capire quali sono i talenti di ogni essere umano, le sue attitudini, il progetto umano, punti luce e ombra visita il sito
Essi vengono veicolati tramite dei sentieri energetici lungo tutto l’Albero.
Ogni frutto è come una resistenza che ne conguaglia l’informazione, arricchendosi di altre caratteristiche per poi veicolarla in altri centri.
Qui, per ogni frutto dell’Albero, vi è a capo un Arcangelo.
Esso è un suono base che incanala le proprie qualità attraverso altri messaggeri che ad ognuno di questi Arcangeli rendono conto.
Ogni angahelos, ogni angelo, in questo delicato e sofisticato sistema di equilibri, infonde le qualità divine.
Vi è una sorta di perfetta armonia che viene ad essere rispettata, affinché nel regno delle cose che passano (la terra), detto Malkut, noi possiamo trarne beneficio, e questo per il massimo fine della nostra evoluzione.
Starseed indaco cristallo arcobaleno. Salto quantico e angeli incarnati
Ogni vibrazione angelica può co- decidere con la fonte se sia utile o meno una possibile incarnazione.
Spesso, quando questi angeli incarnati prendono un corpo fisico, nascendo come gli uomini da genitori umani, dimenticano, smarriscono chi sono (questo sistema ha un suo proprio equilibrio ed un senso molto alto, per evitare complicazioni).
Ciò significa che potremmo essere circondati da angeli- uomini che non sanno di esserlo!
Queste figure angeliche hanno l’altissimo scopo, come alcune reliquie dei santi, o come taluni maestri e avatar, di innalzare la consapevolezza del genere umano.
Sono incarnazioni necessarie per ristabilire degli equilibri, specie nelle famiglie in cui l’animo e particolarmente danneggiato, perduto, nero… avranno un gran da fare senza dubbio!
Mi immagino una nascita di questo tipo all’interno di una di quelle dieci famiglie che reggono le fila del mondo …un bell’imbarazzo se compare tra i loro figli un essere diverso, tutto protratto al servizio per il benessere collettivo …
Come possono contattarci gli angeli
Le frequenze angeliche si sintonizzato continuamente con noi.
Secondo la nostra attenzione e credenza, possono richiamarci con numeri, se ne abbiamo dimestichezza, oppure possono usare piume che piovono da ogni dove, se per noi è un segnale preciso; insomma, non vi è un modo standardizzato, piuttosto si tratta di una modalità specifica e personalizzata, una sorta di abito su misura confezionato per chi se ne accorge e ad esclusivo utilizzo di chi ci crede.
Appaiono a noi in forma antropomorfe
Gli Angeli arrivano a noi con un suono: come in origine prima vi è stato il verbo (per alcune testimonianze si tratta di un coro costituito da voci bianche).
E da esso si crea la forma.
Queste vibrazioni sanno benissimo come apparire, se come profumo misterioso, colore improvviso, lampo di luce, suono soave, vento a porte chiuse, soffio tra i capelli, campanelli, animali molto speciali … dipende.
E dipende sostanzialmente da noi.
Essi godono di una coscienza propria, per tanto riescono a capire alla perfezione come sarebbe più incisiva la comunicazione.
Sanno attirare la nostra attenzione in modo inequivocabile!
L’illusione della separazione
Esistono molti tipi di angeli, ognuno con una missione differente.
Loro, come noi, costituiscono un organo di Dio, con una forma diversa.
Tutti siamo speciali manifestazioni dell’uno detto Dio. In questo non vi è separazione alcuna.
Sono al servizio di Dio e se lo ricordano sempre.
La differenza tra noi, i santi e gli angeli, sta nel fatto che loro si ricordano sempre chi sono, da dove vengono e cosa devono fare, noi non sempre.
Quando prendono corporalità nel regno delle forme, risulta spesso anche per loro difficile mantenersi nell’Uno, d’altronde qui tutto è due: bello, brutto, alto, basso, buono, cattivo… in questo ci somigliano molto.
Gli angeli non sono invulnerabili.
Anche loro possono cambiare frequenza perdersi in vibrazioni dissonanti che li travolgono, gli fanno perdere l’armonia.
Questo accade quando la loro vibrazione si mischia con suoni più densi. Proprio come noi. Insomma!
Noi e gli angeli abbiamo più similitudini di quello che a primo acchito ci potrebbe sembrare!
L’Angelo della morte un lavoro crudele
Ogni angelo ha un compito ben preciso nell’armonia cosmica.
Non esiste meglio o peggio.
Questo concetto appartiene alla dualità del mondo delle forme, e gli angeli non appartengono a tale dimensione.
È molto difficile per noi che camminiamo nel mondo delle cose che passano capire questo.
Noi valutiamo tutto con il metro e le misure del posto che abitiamo.
Non possiamo quindi comprendere un compito come quello che può avere l’angelo della morte.
Finché crediamo esista la dualità lo vedremo come il male: come se fare il becchino fosse un lavoro atroce, mentre l’ostetrica un lavoro bellissimo!
Sono credenze di un mondo che vede tutto con un punto di vista da formichina: piccolo piccolo.
Come dire: valutiamo da proiezione ortogonale qualcosa che al massimo dovremmo poter vedere con uno sguardo da assonometria astrale!
Se invece ti dicessi, caro Viandante, che l’angelo della vita e della morte hanno lo stesso compito?
L’Angelo della morte accoglie le anime dopo una esperienza fisica, l’angelo della vita accoglie lo spirito affinché si incarni, morendo nel regno dove tutto già è.
In entrambi i casi si muore ad uno stato per nascere in un altro, e il sacro accompagnatore, in questa sua funzione di traghettatore, ha una funzione simile.
Vi è sempre una morte, affinché vi sia una vita.
Ci manca semplicemente la circolarità della situazione, la ciclicità della vita che per sua caratteristica è mutevole e impermanente: essa ha bisogno di danzare, di cambiare il suo stato d’essere.
Se questa circolarità s’arrestasse non esisterebbe l’esperienza di Dio.
Dio usa la vita e la morte per manifestarsi.
Senza questa ciclicità dell’esistenza niente avrebbe un senso, perché non esisterebbe neppure il nulla.
Il nulla infatti è per sua caratteristica “pieno di tutto e vuoto di ogni cosa”.
Esso, essendo vuoto pieno, ha in sé la promessa dell’immenso nella vacuità del nulla.
I registri akasici cosa sono e come accedervi
L’ Akascia, secondo le credenze antiche, è una sottile pergamena verde che circonda il tutto e sulla quale vi è scritto ciò che è accaduto, ciò che è e ciò che può accadere.
Vi sono senz’altro molte tecniche per poter visionare questi registri, alcuni efficaci e altri abbastanza fantasiosi.
Sicuramente sarà necessario avvalersi di professionisti esperti, evitare gli improvvisati che spesso dopo la lettura di un libro, si addestrato a tenere sessioni individuali, a volte aprendo file emotivi che risultano incapaci di chiudere.
Grazie alla fisica quantistica, la realtà di Registri Akascici non è più così difficile da dimostrare.
La scienza che studia i quanti li chiama Campo Morfico o Campo Morfogenetico, conosciuto da Jung come Coscienza Collettiva.
C’è comunque da tenere in considerazione la motivazione per cui si procede per una lettura di questo tipo.
Da evitare quindi la mera curiosità, o presi d’assalto da parte della ego nevrotico che vuole sapere cose…
In generale esistono delle tecniche ben precise ed ecologiche che non espongono l’operatore a brutti compromessi energetici per poter scaricare dati.
Consiglio un consulto di Antiche Pratiche Essere in caso di problemi karmici o di cliché che si ripetono. Alcuni Motivatori e Coach dell’Accademia Human Project sono particolarmente talentuosi e preparati per questo tipo di indagini (per informazioni rispettivamente al professionista più vicino a te, scrivimi pure).
I demoni possono disturbare gli esseri umani
Come esistono angeli portatori di luce esistono anche daimon: distributori di buio.. sono entrambe figure interdipendenti.
Gli esseri umani possono scegliere senz’altro di connettersi attraverso comportamenti, parole, azioni, ed intenti ad energie perverse disfunzionali o funzionali alla vita.
Sonorità, codici, vibrazioni che informano il nostro corredo genetico rendendoci angeli a nostra volta, una sorta di manifestazione densa di questa realtà così romantica e sfuggevole. Una realtà informata senza forma ed è per questo che, allo stesso tempo, la possibilità di osservarli volare, offre quel tocco magico che nutre il nostro essere bambini. Un ponte per l’assoluto che è già manifesto in ognuno. Una realtà che anche nei momentiin cui ci si perde, non dimentica di “non essere mai tutto qui”. Bellissimo articolo Monia. Che buon pro faccia ai nuovi viandanti 🙂