Non capiamo, non sappiamo cosa sia questo collante che ci impedisce di fare il salto, di consegnare quella lettera di licenziamento magari pronta da tempo. Ogni volta che usciamo al mattino con tra le labbra la parola “basta”, succede qualcosa… e rimandiamo la decisione, rimanendo ancora in quel posto. Perché? Perché accade questo?
E ancora…
Ci troviamo in una relazione ormai stantia; troppe sono le cose che non sono più allineate a noi. L’altro partner ci appare spesso diverso, lontano dal profilo di come noi vorremmo fosse. Ci sentiamo stretti, avvinghiati nella morsa di una relazione che non solo non ci assomiglia più, ma ci sta indebolendo, inaridendo. Molte sere, prima di addormentarci, ci siamo detti quel “basta”, poi di fatto, al mattino, con le prime luci, ci rimbocchiamo le maniche e stringiamo un po’ di più la cintura per cercare di far quadrare l’impossibile. Non lasciamo. Non molliamo. Perché?
Non ne conosciamo il motivo.
Altra situazione viandante: sogniamo la vacanza perfetta, l’abbiamo attesa tutto l’anno e ora, finalmente, eccola! Cerchiamo di organizzare tutto per potercela godere come si deve, eppure a volte siamo spinti in luoghi meno confortevoli di casa nostra, o facciamo il viaggio con persone che si rivelano alla fine poco piacevoli per un aperitivo, figuriamoci per una vacanza!
Altre volte ci sentiamo spinti in luoghi come se avessero un collante, un magnete. Vecchie o nuove strutture nelle quali ci troviamo bene o ci troviamo male… traghetti persi, location spostate all’improvviso… perché? Perché accade questo? Perché nonostante l’organizzazione qualcosa sfugge, o non sfugge affatto, semplicemente è molto meglio di come ci aspettavamo, o faticosamente differente da come sognavamo fosse il viaggio? Perché? E cosa c’entra questa situazione con le precedenti? Quale fil rouge accomuna questi episodi che ci possono accadere nelle nostre vite? Quale chiave di lettura si nasconde?
Scopriamolo insieme, caro viandante!
Alcune volte, nonostante tutto, siamo chiamati a rimanere in alcuni ambienti di lavoro perché siamo cardini importanti, perché grazie a noi si instaura un equilibrio che mantiene tutto in un determinato stadio, pietre che bilanciano pesi. Siamo strumenti inconsapevoli di un sistema che ci usa per il massimo fine di tutti, anche del nostro.
Appena l’ incarico svanisce, appena veniamo liberati dal compito, ci licenziamo, o veniamo licenziati se rimaniamo nel luogo un giorno in più del necessario.
Questo è, questo accade!
Spesso le relazioni sono tenute insieme da energie simili a quelle che ci chiamano a restare negli ambienti di lavoro; molte volte funziona proprio così. Ancora c’è qualcosa da dare, ancora c’è qualcosa da prendere, per il massimo fine, affinché avvenga ciò che deve avvenire. Poi, quando tutto si adempie, quando le energie che tenevano insieme questo lavoro all’uncinetto si spezzano, tutto si scioglie in un attimo, e rimanere su quella relazione ancora un giorno significa dolore, o brusche rotture da parte dell’altra persona. Era il momento di mollare. Chi teme di farlo quando è il momento giusto verrà sopraffatto dalla vita stessa, per il massimo fine.
Allo stesso modo, siamo chiamati a visitare luoghi, a lasciane altri, a dormire in hotel, a tornare e ritornare in territori di cui si conosce ogni pietra. Sempre c’è un motivo che nasconde ogni nostra chiamata a visitare luoghi o persone, mai niente a caso, mai! Sempre è il momento giusto perché si compia un bilanciamento che attendeva noi per essere completo. Questo è meraviglioso! A volte capita di desiderare di visitare un dato paese, magari quando ci siamo non ci colpisce più di tanto, o moltissimo, e sempre, sempre, si nasconde un richiamo per un compito più alto.
Si tratta di equilibri precari che hanno bisogno della nostra energia per assettarsi, bilanciarsi. Una volta che luoghi e persone, situazioni e relazioni hanno stabilizzato l’informazione, essa si evolve in altro o dovrà essere cambiata. È un modo intelligente, di un universo intelligente, per apprendere e crescere.
Sarà utile a questo punto, quando un fatto, una relazione, finisce, quando si riparte per tornare a casa, quando si cambia abitazione, fare questa preziosa affermazione:
“Chiedo che tutta la mia energia torni in me (NdA – essa rimane altrimenti dispersa in luoghi, persone, cose, situazione, e gran parte delle volte o si esce indeboliti o si viene richiamati a tornare per permettere di accorgerci, e riprendersela), chiedo che tutta la mia energia torni in me ora e qui!”
Si tratta davvero di danze perfette, viandante; tutto mira all’unisono, alla crescita, alla trasformazione, tutto è una danza… e allora balliamo!
Buon divertimento, viandante.
Monia Zanon
Operatore olistico con livello Trainer, accreditato SIAF (Società italiana armonizzatori familiari, councelor, operatori olistici) codice di attestazione VE855T-OP. Professionista disciplinato ai sensi della legge 4/2013. Direttrice didattica dell’accademia Human Project®.
Quando dormiamo dobbiamo imparare a vivere nei sogni come nella nostra realtà inquanto solo in questo modo possiamo interagire con essi in maniera costruttiva e dobbiamo afffrontare le paure inconsce che per anni ci sono state inculcate, basandoci su psicosi collettive del tempo. Personalmente nei sogni li vivo bene e partecipo ad essi in maniera attiva, a volte blocco il risveglio inquanto devo finire un azione, a volte mi sveglio o vado altrove inquanto mi sono stufato di vivere quell’azione. Ho messo molti anni per arrivare a questa condizione. ma la cosa interessante è che il vedere eventi futuri o vivere eventi passati, l’empatia musicale con il compositore o con l’artista che fa vibrare la voce ad una determinata frequenza, tutto questo mi aggrata e potenzia un cammino iniziato da quando ero piccolo. all’inizio fantasmi, adesso interazione con multimondi in multiversi con multitempo. con l’età ho imparato a muovermi con disinvoltura nei sogni ed anche nella vita cosi detta reale, ma tra realatà e onirico vi è una lieve e sottile divisione, a volte nei sogni dormo per riposare.
Comunque vi saranno altri che fanno come me, dunque le voci e dove andiamo per me è molto chiaro, a volte risolvo problemi interaggendo con soggetti da altre parti, che spesso non conosco, a volte non riesco perchè esistono blocchi energetici a livello di questi cosmi che per superarli bisogna essere preparati, una vita è misera rispetto alla grandezza del multiverso. siamo esseri speciali inquanto possiamo comunicare con altre dimensione e possiamo vivere questa materialità, ovvimente l’importante non farci sovvarcare dai sensi materiali che sono i soliti che ci imparano dalle scuole elementari,… siate fiduciosi,… il lavoro di Monia è eccezionale.
Buon giornata.