Stamattina in un post su facebook leggo: “La bellezza è l’unica cosa consentita all’anima”.
Subito mi vengono in mente tutte quelle care vita-mine che ricaricano la nostra giornata a dispetto delle bruttezze alle quali dobbiamo spesso sopra-vivere.
Sì, proprio così, sopravvivere! E dico bene! Cercare di vivere nonostante le brutture è durissima ma sedati dal pessimismo e fastidio quotidiano sembra che non sia cosa facile accorgercene.
La bruttezza non è solamente disequilibrio , ma è anche rumore interno, distonia, fracasso dell’anima, e per bruttezza non sto certo riferendomi a particolari canoni estetici!
Esistono orripilanti personalità che interrompono lo spettacolo della sinfonia dell’anima e ci accadono ogni giorno.
Le possiamo vedere in modo fluido viandante, adesso, insieme, mentre racconto a te di che si tratta: un tizio al parcheggio di un centro commerciale parcheggia accanto alla mia auto. Egli non s’accorge che sono in macchina e scende sbattendo forte lo sportello sulla mia. Scendo, lo guardo, lui mi vede, si gira dall’altra parte. Allorché gli busso sul finestrino dicendogli: “si è accorto che mi ha bozzato l’auto? Vede?” e lui di pronta risposta mi dice: “io non vedo niente!”. Li per lì mi sento svuotare, ma non è rabbia quella che provo e sgomento per la risposta. Mentre osservo la sua auto che gira verso l’uscita, rimanendo in piedi raggelo all’ indifferenza più completa. Sento, mi percepisco rigida, svuotata del mio sorriso, dell’allegria.
Mi viene un forte senso di nausea, e la testa comincia a farsi sentire piena, sento pulsare alle tempie. Solo dopo riconosco in quest’atto una tipologia di vampiro energetico.
Bruttezza: vampirismo per anima e corpo.
Ho imparato a riconoscerli, si camuffano bene, sembrano persone normali, potresti consegnargli persino i tuoi figli, magiare il loro cibo, farli entrare nella tua vita.
Essi si possono agilmente scovare caro lettore, per la sensazione che ti lasciano di vuotezza e per la bruttezza della loro personalità del momento.
Ieri mattina sono stata a fare il Pap Test, su invito del consultorio del mio paese. Entro emozionata e prendo posto. Questo è un luogo delicato, lo capisco dal cartello dove si informa che si eseguono anche test HIV. Davanti a me un uomo con berretto e sciarpa fino ai denti cerca di nascondersi dal mio sguardo. Io cerco di aiutarlo facendo dell’altro.
Esce una signorina da una porta, ci vede, fa di tutto per non incrociare il mio sguardo sorridente che approccia un saluto, percepisco rifiuto: non ha voglia di salutare. Eppure siamo nella zona atta ad accogliere chi arriva: siamo all’accoglienza! Percepisco la bruttezza nella sua personalità. Mi fa sentire a disagio, come un ospite in piedi al quale non è stato chiesto di accomodarsi.
In breve tempo vengo chiamata ad entrare per l’esame, occupo la piccola saletta ambulatoriale: mi guardo intorno e non vedo un paravento, uno spogliatoio, niente di niente per potermi spogliare! Sento disagio, violazione del mio intimo momento, trascuratezza nei confronti del paziente, poca delicatezza, meccanicità, come se si trattasse di prelevare un campione da un contenitore, non da una persona .
Dopo un silenzioso compilar di dati mi si chiede di spogliarmi. A quel punto, quella che sembrava una gelida ginecologa cambia, inizia a parlare, mi chiede di me, della mia agenda che uso a discapito della tecnologia … Succede qualcosa di diverso mentre lei si accorge di me, io mi apro a lei che si apre a me e l’esame passa liscio, senza dolore. Le faccio i complimenti e il suo cuore si espande accade un bel momento di apertura di cuore e in pochi istanti avrebbe potuto anche essere la mia migliore amica!
Sensazione: cuore caldo, amorevole gratitudine, senso di condivisione, armonia, riempimento, vita-mina per l’anima.
Bellezza che nutre anima e corpo!
Ho fatto solo pochi esempi, caro viandante, ma è proprio così che ogni giorno la bellezza riempie e la bruttezza svuota.
Se riusciamo ad accorgerci di come funzionano questi vampirismi energetici cambia tutto! Se mi accorgo so come tutelarmi e tenere la mia energia per me.
Ora sai come accorgerti, che buon pro ti faccia!
Ora tocca a te essere un uomo, o una donna che vampirizza o nutre, nutrendosi a sua volta.
A te la scelta viandante! Perché è sempre possibile scegliere chi si vuole essere !
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Ciao Monia,ti capisco alla perfezione,lavorando in ospedale nell'ambulatorio del piede diabetico,ne stò vivendo di tutti i colori o meglio di tutte le energie,arrivo a casa distrutta,perchè c'è anche chi incolla lo sguardo nel tuo e con le mani ti chiede dammi,dammi,mentre parla ininterrottamente,ho imparato a tagliare corto e a distogliere lo sguardo,e per quelli più tosti indosso un'armatura particolare.
ciao MONIA parole sante una mia vicina di casa si comportava come le zingare io la hò deffinita così ti fanno le ( coccole ) e inprovvisamente ti pugnalano , io x fortuna hò una senzazione a pelle delle persone e quasi mai mi sbalio.
Da un po' di tempo seguo le tue pubblicazioni Monia , mi piace molto quello che fai , intendo chiaro , professionale e innovativo . Grazie condivido a pieno la pubblicazione dei Vampirismi …. Con Stima Mirella
A volte,quando sono cose così ”palesi” magari ci rendiamo conto,afferriamo….altre volte,invece,le cose sono più subdole….e tendiamo a non dargli peso…le ”giustifichiamo”…o meglio appunto non ce ne accorgiamo….
un caro abbraccio!
Bell’articolo!
A volte le cose che più creano dis-agi si nascndono proprio nelle cose semplici, quotidiane, quelle che apparentemente possono sembrare innocue.
Quando iniziamo ad accorgerci però cambia tutto vero??!!!! 🙂 grazie!
Ciao Luigia, in ospedale la situazione è molto difficile, vuoi per la condizione nella quale vi fanno lavorare, vuoi per il sistema che vuole il fondamentale ruolo dell’infermiera ridursi in una somministratrici di farmaci. Ti ammiro!
Nadia: io non sono così brava a capire chi ho di fronte, vedo solo le parti lucenti ahimè!Non mi resta che proteggermi con la compassione!
Un Grazie a Mirella che ci segue e ci infonde energia!
Daniela: a volte sono palesi i vampirismi, a volte invece si nascondono dietro a complimenti e apparenti gentilezze, come sosteneva Nadia.